Dopo il sequestro di apparecchi di intrattenimento all’interno di sale LAN messo in campo, nei mesi scorsi, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, ha deciso di intervenire la Commissione Europea

ClipLo ha fatto grazie all’interrogazione promossa dall’Europarlamentare Marco Zanni, che ha chiesto chiarimenti in seguito a quelli che sono stati definiti come “sequestri irregolari”.

“Il 29 aprile scorso, l’ADM ha sequestrato le apparecchiature di gioco di tre centri di gioco LAN in Italia sulla base di una legge che disciplina esclusivamente i terminali per videolotterie e apparecchi similari - ha spiegato il politico, eletto tra le file della Lega Nord e in carica dal 2014 - Attualmente, l’UE non ha una legislazione specifica che regoli gli e-sport e i centri di gioco in LAN e, ad oggi, la Francia è l’unico paese ad aver introdotto una legge che distingue tra e-sport e gioco d’azzardo”.

Una situazione che ricorda in più punti la giungla normativa in cui riversa il gioco pubblico e legale in Italia. Lo confermano anche gli esperti di SlotMachineAAMS: “Quello che manca nella nostra legislazione vigente è una tendenza ad omogenizzare, a rendere le norme uniche, valide nello stesso modo e in maniera univoca su tutto il territorio nazionale. E nonostante anni di richieste e di dibattiti siamo ancora lontani dalla soluzione”. Il riferimento è infatti alle recenti norme regionali sul distanziometro e sulla retroattività della norma, con un panorama assolutamente frastagliato in tutto il territorio italiano: “Ci sono regioni che si avvalgono di una norma e altre che invece hanno deciso di non farlo, chi farà partire i divieti dal 2024, chi li ha attuati adesso e chi invece li ha resi retroattivi - precisano ancora da SlotMachineAAMS - Una situazione del genere diventa difficile da controllare e da governare”.

E una volontà di omologazione manca anche a livello comunitario, stando alle parole del Commissario Europeo Thierry Breton, che sottolinea come non esista una legislazione dell’Unione Europea specifica del settore per regolamentare il settore del gambling: “Gli Stati membri sono liberi di regolamentare le proprie attività di gioco d’azzardo come meglio credono, purché rispettino le regole del mercato interno stabilite dai Trattati dell’UE e interpretate dalla Corte di giustizia europea”.

Un liberi tutti normativo, uno sciogliete le righe che rischia però di indebolire un reparto florido e positivo come quello del gioco pubblico. Che da anni, invece, chiede a gran voce un riordino normativo.