Attualità

Candelora: l’orso è uscito dalla tana, l’inverno finirà presto

Scritto da Patrizio Pulvento

Tra i riti della civiltà contadina, la Festa dell’Orso è inserita tra le manifestazioni del Carnevale di Putignano

Putignano Ba – Ieri è stato un giorno della candelora freddo e piovoso. Quindi l’orso, come detta la leggenda, non si è fatto il “pagliaio”, preannunciando al popolo del carnevale di Putignano che l’inverno finirà presto. Il proverbio dice infatti che se in questo giorno il tempo è buono, l’orso si farà il pagliaio, prolungando il letargo di altri quaranta giorni e che l’inverno continua.


Invece, “Ci chiuev a Cann’luer u virn je fu’r, l’ors nan s’ fasc u pagghiar” (Se piove alla candelora, l’inverno e fuori, l’orso non si fa il pagliaio). Si tratta di una delle tante ricorrenze legate ai rituali stagionali per propiziare il ritorno della fertilità agro-pastorale.

Nel caso del Carnevale di Putignano, la Festa dell’Orso è inserita tra gli appuntamenti più vivaci e coinvolgenti della manifestazione, per il suo carattere magico-divinatorio che la tradizione popolare gli attribuisce. La festa mette in scena una vera e propria performance itinerante inscenata dalla Compagnia Teatrale Hybris. Ripristinata solo nel 1935 da un gruppo di artigiani del luogo e con sorti incerte, inizialmente la festa dell’orso era rappresentata da un uomo che indossava un domino e con il viso dipinto che girava per il paese portando al guinzaglio un suo dipendente travestito da orso costretto a sopportare per tutto il giorno scherzi di ogni genere. La festa così come la conosciamo oggi è stata riproposta dal 1992.

Da allora, un corteo di contadine, cacciatori, battitori e spaventapasseri attraversa le vie cittadine partendo da Piazza Principe di Piemonte, inoltrandosi nelle strettoie e in alcune piazze del centro storico: Piazza S. Maria La Greca, Largo Papavito e Piazza Castello, legate storicamente e leggendariamente alla figura dell'orso.

In Piazza Plebiscito poi il bagno di folla e la rappresentazione teatrale dello spettacolare processo all'orso, che ha visto susseguirsi vari momenti: la caccia all'orso, la sua cattura, il processo a cospetto della giuria popolare, l'oracolo meteorologico, tra urla, suoni, percussioni e scoppi di mortaretti.

Il rito nella sostanza non è cambiato, eppure il pubblico che accorre è sempre più numeroso e particolarmente partecipe. Il borgo antico risuona del clamore del popolo, interessato a conoscere l’esito del processo e la pronuncia su quanto durerà ancora l’inverno: sarà breve. Poi il lungo corteo di figuranti e cittadini si sono riversati sul Corso Umberto I°.

Il successo di tale manifestazione popolare è dovuto all'impegno della storica compagnia teatrale putignanese Hybris. Il corteo è composto da otto contadine, per lo più giovanissime, guidate dalle più esperte e sostenute dalla figura di Annalisa Contegiacomo, rientrata nella compagnia dopo dieci anni di assenza; otto cacciatori e una cacciatrice, quest’ultima sapientemente mimetizzata; sette "battitori". Spaventapasseri e portatori fanno da cornice al corteo. I due più giovani hanno 12 anni. Uno dei due è Jacopo Polizzi, che dopo aver partecipato alle scorse edizioni nelle vesti di bambino esperto nella cottura dell'orso, oggi cresce personificando l'irato "cacciatore folle". Solo all'arrivo in piazza l'orso è stato scovato nel suo nascondiglio e processato dal Giudice (Roberto Romanazzi), i testimoni (Enzo Laera, Jordy Chiafele), l’avvocato difensore (Stefano Detomaso) e l'oracolo metereologico (Noemi Bianco).

Nei vent'anni di rappresentazione della festa dell'orso la compagnia teatrale hybris ha visto tra le fila di cacciatori, musici e contadine, non solo giovani originari di Putignano, ma anche provenienti dai paesi limitrofi (Noci, Castellana, Conversano, Alberobello..) e in qualche caso anche gente oltre oceano, come il caro amico Silvio "u braslian".

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