Attualità

Tredici associazioni in campo per l'Ospedale di Putignano

Scritto da Patrizio Pulvento

Incontro-conferenza stampa, questa sera mercoledì 12 aprile 2017, ore 17, presso la sede dell’ass. La Goccia

Putignano Ba - Alcune associazioni di Putignano, elencate in calce, hanno deciso di organizzare un evento relativo al diritto alla salute nel nostro paese, alla luce delle novità derivanti dal piano di riordino ospedaliero, che ha gravemente depotenziato il nostro ospedale S. Maria degli Angeli.

Per illustrare la posizione assunta e le iniziative possibili da intraprendersi, è fissato un incontro-conferenza stampa, che si terrà presso i locali dell'Associazione La Goccia di Putignano, sita in Via Piccirilli n. 16, Mercoledì 12 aprile 2017, alle ore 17.

Comunicato Stampa

A dicembre 2016 la giunta regionale della Puglia ha approvato l’ennesimo piano di riordino della rete ospedaliera, che, così come specificato nella delibera n. 1933 del 30/11/2016, dovrebbe ottimizzare l’offerta assistenziale ospedaliera nella nostra regione, rispettando comunque quanto previsto dal DM 70/2015 e la legge di stabilità 2016.

Nei fatti assistiamo ad un altro importante depotenziamento dell’Ospedale putignanese Santa Maria degli Angeli, che viene confermato in un’altra delibera pubblicata il 7/3 u.s. e nel regolamento regionale del 10/3/2017.

Infatti, a fronte dell’acquisizione di una Lungodegenza e della Psichiatria, viene chiusa l’Ostetricia-Ginecologia e ridotto il numero di posti letto in Cardiologia e Pneumologia.

Quello che, a nostro parere, va contestato, è il metodo. Nulla da eccepire sulla necessità di razionalizzare la spesa sanitaria, ma non è possibile che nella città metropolitana di Bari vengano concentrati tutti gli ospedali di I e II livello nel capoluogo, lasciando sguarnita la periferia. Il problema è importante, perché solo nella suddetta tipologia di ospedali, ben definita dal DM 70, possono essere trattate le emergenze-urgenze, tipo quelle cardiologiche.

Per questo tipo di patologie è fondamentale la tempestività di trattamento che la distanza non favorisce. Inoltre il depotenziamento della Cardiologia, che, secondo la delibera, entro il 31/12/2018 dovrebbe perdere definitivamente i posti letto, rende meno operative sia la Chirurgia che l’Ortopedia, che non potranno effettuare interventi chirurgici su pazienti fragili, non potendo garantire la necessaria sicurezza, visto che manca anche la Rianimazione.

La giunta regionale ha mostrato, inoltre, una miopia nei confronti della realtà sanitaria del nostro territorio. Infatti, secondo le loro decisioni, da tutta la periferia i pazienti dovrebbero afferire ai centri baresi, che, attualmente, sono intasati e non riescono a soddisfare le esigenze provenienti dalla città barese ed i comuni circostanti, nonostante la funzione di filtro che gli ospedali di Putignano e Monopoli compiono. Con il ridimensionamento della Cardiologia e, quindi, in prospettiva, la chiusura, tutti i pazienti dovrebbero afferire presso le Cardiologie baresi che non hanno la disponibilità necessaria di posti letto. Inoltre l’ultima delibera prevede anche la chiusura dell’Emodinamica dell’Ospedale Di Venere di Carbonara. Dove verranno curati i nostri concittadini?

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Quale rischio per la vita dei pazienti con infarto miocardico queste decisioni regionali comportano? Pochi pazienti con infarto miocardico riusciranno a raggiungere in tempi brevi un centro in cui essere sottoposti a cure adeguate. E’ vero esistono i centri privati parificati. Ma l’assistenza e l’adeguatezza delle cure tra pubblico e privato sono sovrapponibili? Il privato ha come obiettivo il profitto, che non sempre soddisfa le necessità del paziente e la loro attività è limitata dal badget.

Per non parlare dell’Ostetricia-Ginecologia. Da decenni il nostro reparto ha assistito le partorienti di tutto il territorio. Gli specialisti Ginecologi con i Rianimatori garantiscono a tutte le donne il parto indolore in qualsiasi ora del giorno e della notte, spesso con sacrifici immensi, visto lo scarso contributo delle amministrazioni a favorire questi comportamenti virtuosi. Per premiarli vengono trasferiti a Monopoli, in una struttura inadeguata a sostenere un tale carico di lavoro e, permettetecelo di sottolinearlo, in un paese senza una tradizione ospedaliera pari a quella di Putignano.

Non basta. Il piano di riordino ribadisce il progetto  di costruzione del nuovo ospedale di Monopoli-Fasano. Se viene stabilito un bacino di utenza di forma circolare, la logica vorrebbe che l’Ospedale di I livello, quindi in grado di gestire tutte le acuzie, anche quelle urgenti, sia posto al centro di tale bacino affinché sia raggiungibile in tempi brevi da tutti gli utenti. Ubicarlo sul mare è quanto di più illogico possa esserci. La giustificazione addotta è stata quella del flusso turistico sulla costa nel periodo estivo. Allora ci chiediamo, come mai il numero degli accessi al Pronto Soccorso di Putignano nel 2016 sono stati significativamente maggiori rispetto a quelli di Monopoli? Forse anche nell’entroterra c’è turismo, considerata la presenza di città come Alberobello e Castellana Grotte, nonché del Carnevale di Putignano, che attirano tutto l’anno turisti sia italiani che stranieri.

Ovviamente le logiche seguite sono altre. Sono logiche che superano difficoltà importanti tipo il livello di rischio idrogeologico della lama in cui dovrebbe essere edificato il nuovo ospedale, l’impatto ambientale (spiantare un uliveto centenario) ed infine la possibilità concreta che i lavori vengano interrotti al momento dello scavo, visto che quella è zona archeologica. Quindi questo ospedale difficilmente riuscirà a vedere la luce, confermando lo stato di abbandono sanitario del nostro territorio.

Ma il piano di riordino ospedaliero non è l’unico problema della sanità putignanese. In ottemperanza a disposizioni nazionali, la regione Puglia ha approntato una serie di provvedimenti per indurre i medici di medicina generale a  prescrivere farmaci a minor costo. Perché un farmaco, per esempio, per l’ipercolesterolemia, costa più di un altro? Perché è ancora protetto dal brevetto e, quindi, essendo prodotto solo da poche aziende, queste stabiliscono il prezzo senza concorrenza. Naturalmente il prezzo è alto se questo farmaco ha mostrato di essere più efficace e/o più sicuro.

Lo stato italiano e, quindi, le regioni, hanno imposto l’uso di farmaci meno efficaci e con maggiori effetti collaterali, solo ed esclusivamente per ragioni di bilancio. Ovviamente, chi ha un reddito maggiore potrà comprarlo e potrà essere curato meglio di chi purtroppo è più sfortunato. Questo, da un punto di vista sociale, è impensabile per un paese civile. Le istituzioni regionali hanno motivato, affermando che la spesa farmaceutica in Puglia è superiore alla media nazionale. Le vere motivazioni, invece, sono legate anche alle diverse condizioni economiche e sociali della nostra popolazione. Inoltre la riduzione dei tempi di ospedalizzazione comporta il consumo sul territorio di farmaci costosi.

I Medici di Medicina Generale di Putignano denunciano gravi carenze nella organizzazione e nell’impiego di fondi per gli ambulatori specialistici sia territoriali che ospedalieri. Se tali ambulatori fossero potenziati, potrebbero efficacemente garantire un’assistenza alternativa all’ospedalizzazione per le patologie che lo consentono.

Ormai da tempo il SIT è stato trasferito da Putignano a Monopoli, con riduzione di organico del Centro di raccolta sangue dell’Ospedale di Putignano. Di fatto questo ha comportato una riduzione delle donazioni. Inoltre l’approvvigionamento di sangue da parte dei reparti avviene con ritardi eccessivi per quelle che sono le esigenze dei pazienti, spesso in gravi condizioni cliniche (le ambulanze percorrono più volte al giorno la tratta Putignano-Monopoli. Questo è un risparmio economico?). L’ultima delibera prevede che anche Putignano ritorni ad avere un servizio trasfusionale; ci si augura che al più presto vengano adottati provvedimenti che facciano tornare questo importante servizio nel nostro nosocomio.

Infine i pazienti oncologici, che spesso hanno difficoltà nell’essere ricoverati in ospedale, nell’assistenza domiciliare sono spesso affidati ad organizzazioni sostenute da donazioni da parte di volontari; tutto ciò rende insicura la continuità del servizio.

Noi riteniamo che la conoscenza sia alla base della crescita democratica di una società, affinché non vengano attribuite responsabilità a chi è solo esecutore di ordini provenienti da organismi superiori, che, invece, devono farsi carico delle loro responsabilità e rispondere direttamente ai cittadini, che per questo è giusto siano adeguatamente informati. Per questo motivo le associazioni in indirizzo hanno elaborato il presente documento e si impegnano a continuare con altre iniziative all’informazione pacifica e democratica di quanti vogliano conoscere la realtà senza strumentalizzazioni di alcun genere.

Associazione Iocisono

Associazione La Goccia

UPTE

Agenzia giornalistica Corsivo 2.0

Associazione Fratres

Associazione Avis

AMO Puglia

AIDO

Cittadinanza Attiva

Lions Club Putignano

FIMMG

Medicine di gruppo di Putignano

Pro Loco di Putignano

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