Ospedale di Putignano - Emiliano convoca i sindaci
L'incontro fissato in Regione per lunedì 26 giugno 2017, potrebbe essere determinante por salvare il Santa Maria degli Angeli
Putignano Ba – Dopo l’ultimo consiglio comunale straordinario salva-ospedale di Putignano convocato inizialmente per l’8 maggio scorso, poi slittato al 22 per indisponibilità del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ma che si è celebrato in assenza persino del suo delegato Dott. Giancarlo Ruscitti, finalmente arriva un segnale dal governatore della Puglia.
Il presidente Michele Emiliano ha convocato il sindaco di Putignano Giannandrea e gli altri sindaci afferenti l’Ospedale di Putignano, già sottoscrittori del documento salva-ospedale contenente le 18mila firme raccolte e presentate l’anno scorso, per il prossimo lunedì 26 giugno alle ore 17,30, per un incontro presso la sede della presidenza, incentrato sul piano di riordino ospedaliero.
Sarà finalmente possibile portare all’attenzione delle autorità regionali le reali esigenze del territorio in tema di diritto alla salute dei suoi cittadini.
Com’è noto ormai da qualche anni, è in corso un progressivo depotenziamento dell’ospedale S.Maria degli Angeli di Putignano, unico ospedale rimasto a coprire le esigenze sanitarie di un’area geograficamente estesa del Sud-Est barese, e che probabilmente approderà in una prossima definitiva chiusura, in vista (ma non si sa ancora quando) della realizzazione di un nuovo ospedale in territorio di Monopoli-Fasano.
A dicembre 2016 la giunta regionale della Puglia ha approvato l’ennesimo piano di riordino della rete ospedaliera, che, così come specificato nella delibera n. 1933 del 30/11/2016, dovrebbe ottimizzare l’offerta assistenziale ospedaliera nella nostra regione, rispettando comunque quanto previsto dal DM 70/2015 e la legge di stabilità 2016.
Nei fatti assistiamo ad un altro importante depotenziamento dell’Ospedale putignanese Santa Maria degli Angeli, che viene confermato in un’altra delibera pubblicata il 7/3 u.s. e nel regolamento regionale del 10/3/2017.
Infatti, a fronte dell’acquisizione di una Lungodegenza e della Psichiatria, è stata chiusa l’Ostetricia-Ginecologia e ridotto il numero di posti letto in Cardiologia e Pneumologia.