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Putignano – Demolizione Asilo S. Nicola. Negligenze ed errore di progettazione?

Scritto da Redazione

L’analisi tecnica dell’Ing. Sebastiano Sisto: 'La infausta conclusione a cui sembra essere pervenuta questa amministrazione (demolizione totale), pone alcuni dubbi e legittimi quesiti'

Putignano Ba – Riceviamo e pubblichiamo le seguenti riflessioni in merito all’annunciata demolizione dell’edificio scuola materna S.Nicola, inizialmente sottoposto a lavori di manutenzione e adeguamento che dovevano durare solo pochi mesi, interamente finanziati con fondi regionali per quasi 1 milione di euro.


Qualche settimana fa le ultime verifiche pare abbiano evidenziato l'avanzata ossidazione del calcestruzzo e delle armature in ferro del solaio per le quali sarebbe meglio abbattere e ricostruire in toto l'edificio. Nel frettempo, gli alunni di quella scuola periferica, sono ospitati presso il distante plesso di via Eroi del Mare da più di due anni, con tutti i disagi alle famiglie che ne possono conseguire.

La nota dell’ing. Sisto

Sono stato veramente sorpreso dalla notizia riportata sui giornali locali che preannunciavano la prossima demolizione della scuola S. Nicola a seguito di sopraggiunte risultanze di prove di laboratorio che avrebbero evidenziato insufficienza strutturale dei solai oltre che, evidentemente, per le rimanenti strutture (pilastri e travi) già oggetto di precedenti indagini di laboratorio.

La meraviglia deriva dal fatto che per l’ esecuzione dei lavori di ristrutturazione della scuola S. Nicola si sono prolungati a dismisura i tempi di realizzazione proprio per adeguare il progetto alle norme antisismiche contenute nel D.M. 14.01.2008 dal momento che la delibera di aggiudicazione dei lavori risale al 16.05.2014 (D.D. n. 211/2014) e il contratto di appalto veniva stipulato dopo quasi tre anni in data 9.2.2017.

Successivamente alla stipula del contratto veniva approvata la Determina 121/2017 del 20.10.2017 con la quale si prendeva atto delle variazioni al progetto strutturale in difformità da quanto previsto nel progetto esecutivo del 20.01.2012.

Questo lunghissimo iter amministrativo è stato determinato, a quanto si può ragionevolmente presumere, dalla necessità di approfondire le problematiche legate alle modalità di intervento finalizzate all’adeguamento sismico della struttura.

La infausta conclusione a cui sembra essere pervenuta questa amministrazione (demolizione totale) ormai alla fine del 2018 pone alcuni dubbi e legittimi quesiti che si seguito enuncio:

1) Il progetto esecutivo aggiornato alle proposte della ditta aggiudicatrice doveva essere redatto in tempi rapidissimi dalla stessa ditta a sua cura e spese;

2) Il progetto così redatto, soprattutto ai sensi del D.M. 14.01.2008, doveva soddisfare tutti i requisiti necessari per la relativa approvazione da parte della Città Metropolitana, per costituire così il documento fondamentale da allegare al contratto di appalto;

3) Il contratto di appalto veniva stipulato in data 9.02.2017 con inspiegabile ritardo evidentemente per la necessità di risolvere problemi di carattere statico;

4) Problemi che venivano superati (a quanto pare) solo in data 27.06.2017 con una prima documentazione trasmessa dai tecnici ed integrata da una seconda documentazione del 25.09.2017 resasi necessaria per presumibili richieste da parte dell’ufficio della città Metropolitana di Bari incaricata del controllo.

A questo punto sorgono spontanee alcune domande:

1) Come mai è stato firmato un contratto in data 9.02.2017 senza aver prodotto da parte dell’impresa appaltatrice il relativo progetto esecutivo aggiornato alle sue proposte migliorative?

2) Il progetto esecutivo successivamente redatto il 25.09.2017 ha utilizzato indagini e prove di laboratorio che hanno supportato le scelte progettuali sui lavori da eseguire e nello stesso progetto dettagliati?

3) Tali indagini e scelte progettuali non potevano che essere indispensabili e propedeutiche per produrre una concreta proposta di fattibilità che veniva approvata quindi con la determina Dirigenziale n. 121/2017 per dare così il via alla successiva esecuzione dei lavori.

Allo stato attuale delle cose invece, ci troviamo di fronte alla decisione di demolire tutto dopo aver eseguito consistenti lavori di demolizione e parziale ripristino delle strutture, progetti esecutivi (evidentemente non adeguati), spese per direzione lavori per opere non dovute, ritardi ingiustificati, costi di gestione del cantiere, costi della collettività per spostamento aule scolastiche, ecc. tutti da attribuire, stante le considerazioni e domande sopra riportate, ad evidente errore di progettazione e responsabilità diretta dell’impresa appaltatrice.

(Sebastiano Sisto)

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