Putignano - Censimento pubblicità e suolo pubblico: fioccano le multe
Elevate già un centinaio di sanzioni per oltre 10mila euro. Controlli con foto e misurazioni per stanare chi non è in regola
Putignano Ba - Nel mirino degli ispettori: insegne, cartelli pubblicitari, display, segnaletica, mezzi reclamizzati, tendaggi, fioriere e tavolini all'aperto. Un nuovo censimento ai fini dello ICP (imposta sulla pubblicità) e della TOSAP (tassa dovuta per l'occupazione di suolo pubblico) sulle strade del territorio comunale, è stato avviato fin da gennaio di quest’anno.
L’obiettivo è quello di stanare affissioni e occupazioni abusive o individuare quelle di attività cessate che non sono state mai rimosse. Ad eseguire le verifiche è la società Maggioli Spa, concessionaria per la riscossione dei tributi minori per conto del Comune di Putignano, con l’ausilio anche di ispettori esterni.
Verifiche che erano state precedute da un avviso già negli ultimi mesi del 2018, proprio per consentire agli esercenti e i cittadini interessati di adeguare per tempo la propria posizione, evitando di incorrere in salate sanzioni. I controlli hanno invece dato fin da subito esito positivo: oltre un centinaio le irregolarità verbalizzate sino ad oggi, per un totale oltre 10mila euro di multe comminate.
Oltre agli abusivi infatti, ci sarebbero anche i «distratti». Per alcune tipologie di reclame infatti molti non sono nemmeno a conoscenza dell’esistenza di un’imposta. E’ il caso della segnaletica stradale che indica un esercizio commerciale, a pagamento se posizionata troppo distante dalle rispettive attività; i veicoli da trasporto che espongono il logo della ditta (furgoni, camion e mezzi di lavoro).
Per esempio non tutti sanno che la tassa sulla pubblicità si paga anche per le scritte “saldi” (cartelli che superano gli 0,50 metri quadrati) e le vistose comunicazioni promozionali che campeggiano sulle vetrine dei negozi proprio in alcuni periodi dell’anno. Lo dispone un decreto legislativo del 1993, ma per esempio a Putignano, fino a qualche tempo fa, non era mai stato applicato ai cartelli esposti in vetrina.
Un’altra categoria che è stata richiamata è quella delle agenzie immobiliari, la quali sono obbligate a pagare l’imposta per i cartelli vendesi e affittasi, soprattutto se esposti in forma di striscioni sulle facciate degli edifici. Si paga persino per i manifesti funebri, per i quali è prevista addirittura la maggiorazione per la tariffa d’urgenza poiché devono essere affissi entro le 24 ore.
Esentati totalmente dall’imposta, nonostante sia quella più invasiva, è la propaganda elettorale. Manifesti (negli appositi spazi), volantini e santini dei candidati possono ingolfare le cassette delle lettere senza pagare nulla. Vietato invece collocare volantini sotto il tergicristallo delle autovetture, anche se fino ad oggi nessuno è stato multato per questo.