Putignano - Centro storico invaso dai piccioni e dal guano
I residenti: il Comune intervenga prima che diventi una questione di salute pubblica
Putignano Ba - Così come molti altri comuni del Sud-Est barese anche il centro storico di Putignano è interessato da colonie di colombi con conseguenze e disagi che si ripercuotono sulla salute pubblica e spesso vanificano gli sforzi effettuati, (soprattutto da privati), per rendere presentabile e più vivibile la città vecchia.
Il problema non è nuovo, ma stando alle continue segnalazioni provenienti dai residenti, nell’ultimo anno si è registrato un notevole aumento dei piccioni, la cui copiosa presenza provoca la stratificazione maleodorante di guano su strade, marciapiedi ed edifici di interesse storico-arcitettonico.
Il tutto si accentua in prossimità degli immobili abbandonati, addirittura con le finestre semiaperte lì dove senza difficoltà si intrufolano i volatili per nidificare.
Percorrendo Via S.Lucia per esempio, si può assistere allo spettacolo edificante di una strada ove insiste un palazzotto in stato di degrado, completamente ricoperta da oltre un anno dal guano di uccelli.
Ciò nonostante, ad oggi, a differenza di quanto accade in altri Comuni pugliesi, non risulta essere stata intrapresa alcuna azione amministrativa per arginare il fenomeno.
Né è bastato il lavoro di un gruppo di volenterosi tra residenti e simpatizzanti che qualche mese fa si sono spontaneamente armati di ramazza e radunati per ripulire le vie principali della città vecchia dallo sterco di questi insidiosi volatili, nella speranza di dare un segnale forte alle autorità competenti in materia. Ma non sembra abbia sortito gli effetti sperati.
Tornando al guano dei piccioni, con il caldo afoso dell’estate inoltre, il rischio igienico sanitario sale considerevolmente. Secondo gli esperti infatti, il colombo può essere pericoloso per l’uomo sia direttamente, poiché ospita tra le sue penne parassiti, ad esempio le zecche, che possono a loro volta accogliere microrganismi in grado di provocare malattie, sia indirettamente attraverso le feci.
Queste possono contenere microrganismi che si diffondono nell’ambiente, come la salmonella, con possibile contaminazione di alimenti o di superfici con le quali le persone vengono in contatto. Le feci, inoltre, possono essere sede di sviluppo di funghi che finiscono nell’aria con il rischio di venir inalati dalle persone causando allergie.
A fronte di tali pericoli, oltre alle segnalazioni, i residenti propongono soluzioni da adottare per circoscrivere il fenomeno:
1- creare una mappatura degli immobili abbandonati e identificare i proprietari per obbligarli alla pulizia costante dei tetti e dei balconi.
2- Installare dei dissuasori metallici per non far adagiare i piccioni sui cornicioni.
3- Pensare seriamente a utilizzare mangimi che, chimicamente, ne blocchino la procreazione.
Interventi che sarebbe opportuno adottare al più presto poiché si calcola che i costi di pulizia ordinaria e straordinaria, il restauro dei monumenti, l’installazione di dissuasori e altri interventi a tutela della salute pubblica, pesano sulle casse comunali per svariate decine di migliaia di euro ogni anno.