Attualità

Alberobello - Protesta dai banchi della minoranza: bagarre in Consiglio Comunale

Scritto da Mariangela Palmisano

Gruppo Misto e Patto per Alberobello contro la maggioranza: «Condotta gravemente antidemocratica…»

Alberobello Ba - «I Consiglieri Comunali dei gruppi di Opposizione «Patto Per Alberobello» e «GRUPPO Misto» esprimono profondo rammarico per la condotta gravemente antidemocratica tenuta dal Sindaco Longo, dal suo presidente e dalla maggioranza di questa amministrazione, nonché irrimediabilmente lesiva di diritti e prerogative poste a tutela dell’ordinamento democratico e garantite ai consiglieri di minoranza dalla legge...».

Così gli esponenti di minoranza nella seduta del Consiglio Comunale di Alberobello di mercoledì sera, 27 novembre, indetto a ridosso di quello straordinario fissato per questa sera 29 novembre. Dopo un lungo e animato di doglianze, i tre consiglieri di Patto per Alberobello: Gianvito Matarrese, Vito Carparelli e Valeria Sabatelli e dei tre consiglieri del gruppo Misto: Giuseppe Pugliese, Pietro Susca (presidente del consiglio dimissionario) e Mario Salamida (assessore dimissionario),  hanno abbandonato l'Assise per improvvisare un piccolo comizio in piazza.

Alla base della protesta ci sarebbero, a detta delle opposizioni, le controverse modalità di convocazione del consiglio comunale pur richiesto da sette consiglieri di minoranza, ma a loro dire artatamente procrastinato dalla maggioranza, al fine di consentire il rientro di un loro consigliere assente per essere in viaggio.

«Evidentemente il Sindaco e l’Assessore Ricci, nelle funzioni di Presidente del Consiglio, hanno ritenuto di poter sindacare nel merito la richiesta e hanno deciso arbitrariamente che la celebrazione del Consiglio Straordinario richiesto da 7 Consiglieri, ben oltre il numero legale richiesto dalla legge, non fosse un obbligo di legge - prosegue l’intervento. - Infatti, durante la riunione dei Capigruppo, è a verbale che il motivo del rinvio fosse l’assenza di un Consigliere impossibilitato a tornare prima da un viaggio all’estero. Ci hanno detto che abbiamo scritto -convocare- e non -riunire- e pertanto loro hanno convocato entro i termini per celebrarla ben 10 giorni oltre gli stessi termini. Insomma un trucco escogitato per il timore di perdere la poltrona, incuranti dei diritti dei consiglieri, ancora una volta. Un trucco che però rappresenta una gravissima violazione della democrazia» .

La maggioranza di nove componenti per mantenere gli equilibri interni deve infatti fare i conti con gli otto consiglieri dell’opposizione.

In contestazione anche le modalità di conferimento della delega assessorile al consigliere De Biase: «Un discutibile conferimento della delega assessorile al Consigliere De Biase che oggi viene formalizzato ma che, un mese fa, vieniva comunicato senza le formalità prescritte per legge, senza comunicazioneo ai capigruppo, a fine consiglio, in fretta e furia, impedendo qualsiasi rilievo o contradditorio, come se fosse una comunicazione di servizio alla cassa del supermercato. Un primo punto all’ordine del giorno, oggi, in cui si vuole eleggere il Presidente del Consiglio Comunale, due mesi dopo aver votato, loro stessi e all’unanimità, la sospensione di questa “elezione”, perché non prevista dalla legge e dal Regolamento e in attesa del Parere del Ministero e della Prefettura».

Difficoltà di accesso agli atti per i consiglieri di minoranza, mancate risposte a interrogazioni e interpellanze, tra le altre istanze inascoltate.

«Accade che le richieste e le problematiche sollevate dai cittadini, dagli istituti scolastici, dai genitori e dei bambini, futuro di questo paese, restino inascoltate perché considerate frivolezze, perché ormai l’elenco delle priorità di questo paese non è più dettato dall’esercizio della democrazia. Così accade che il diritto alla libera informazione ed alla partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica del paese, anche mediante nuove tecnologie, divenga una concessione che seppur richiesta viene fermamente negata. Vorrebbero che non esistessimo, che non ci fosse contraddittorio politico, che non adempissimo al compito e alla funzione cui i nostri cittadini ci hanno chiamato. Perché se non ci fossimo, sarebbe più semplice “Comandare”. Ma un paese non si Comanda, si amministra. I Consiglieri, a prescindere dalla propria appartenenza politica, hanno pari diritti e pari dignità perché ognuno di loro rappresenta la comunità e per rispetto a quella comunità avanti un’azione politica che oggi qui viene impunemente negata. Avevamo già detto che avremmo affrontato con determinazione ogni conseguenza che si sarebbe resa necessaria per osteggiare una scelta politica che reputiamo gravemente lesiva della carica che ricopriamo e dei diritti e delle libertà di questo paese. Una scelta che questa sera abbiamo deciso di contrastare con un esercizio di democrazia attiva. Perché avevamo, anzi abbiamo, due possibilità: tacere e piegare la testa o ripristinare la democrazia impunemente violata e, con essa,la trasparenza e la legalità. Scegliamo la seconda perché la censura, scusateci, non appartiene a Noi».

Dopo questa dichiarazione i consiglieri firmatari si sono alzati e hanno abbandonato l'Assise per improvvisare un piccolo comizio in piazza ove vi hanno fatto seguito dichiarazioni di confronto con i cittadini ove è stato ribadito ai presenti che circa le irregolarità riscontrate sono stati informati il Prefetto e gli organi di polizia.

Assenti a tale manifestazione di protesta gli esponenti di sinistra del Pd, Alberobello Democratica (ex Sel). Ora si attende l’esito del consiglio Straordinario di questa, sera 29 novembr,e per sapere gli sviluppi di questa animata mobilitazione dei gruppi di opposizione.

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