Putignano – Disturbo alla quiete pubblica: condanna del Tribunale per un locale del centro storico
Nuovi risvolti giudiziari nella vertenza tra residenti e titolari del pub CoOpera. Un decreto penale ha raggiunto il legale rappresentante della società. La replica del legale di Coopera: «Ci opporremo per far valere le nostre ragioni»
Putignano Ba – Le azioni legali per rumori e "schiamazzi", intraprese da alcuni vicini, nei confronti della società Coopera, hanno cominciato a dare i primi esiti.
Alcuni giorni fa infatti, il Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, ha condannato mediante decreto penale, la rappresentante legale della società Co-Opera, che gestisce un pub nel centro storico cittadino, per il reato di cui all’art. 659 del Codice Penale, per aver disturbato le occupazioni e il riposo delle persone residenti nelle vie limitrofe all’attività.
I fatti contestati risalgono all’ottobre del 2018. A comunicarlo sono i legali della parte attrice: «Ovviamente l’imputato potrà fare opposizione – Precisano gli Avvocati S.Sisto e G.Campanella - Ma resta il fatto che sulla base degli atti, il Pubblico Ministero, ha ritenuto di richiedere il decreto penale ed il Giudice delle Indagini Preliminari ha di fatto accolto detta richiesta».
Di diverso avviso il legale di CoOpera Avv. Nicola Miccolis il quale, in una sua replica indirizzata al ad altra testata giornalistica che anticipava la notizia già due settimane fa, quando il decreto, si dichiara che non fosse stato ancora notificato alla società, deduceva:
«Ho appreso dall’articolo di giornale pubblicato sull’ultima edizione de “Il Giornale di Putignano”, nel numero di Luglio 2020, al pari dei miei assistiti (i rappresentanti di Coopera), con grande stupore, che questi ultimi sarebbero stati condannati con un provvedimento reso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari, per il reato di “disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone”. Al fine di fare chiarezza, in una vicenda in cui evidentemente si cerca di creare confusione, mi corre l’obbligo di specificare che, in effetti, i miei assistiti non soltanto non sono mai stati condannati, ma neppure alcun processo a loro carico ha preso avvio, nonostante i numerosi esposti presentati dinanzi ad ogni Autorità immaginabile, sempre ad opera delle stesse poche persone. A seguito di accertamenti è emerso che il provvedimento cui si fa riferimento nell’articolo sarebbe un decreto penale di condanna, reso nei confronti del legale rappresentate di Co-Opera, ma non ancora notificato, quindi privo di qualsivoglia effetto giuridico.
Il decreto penale di condanna, non sfuggirà ai sottoscrittori del predetto articolo ed è giusto che l’opinione pubblica sappia, è un provvedimento reso inaudita altera parte, dietro semplice richiesta del Pubblico Ministero, che può essere opposto nei quindici giorni dalla notifica, al fine di instaurare un regolare contraddittorio processuale e permettere alla parte di far valere le proprie ragioni. Opposizione che, certamente, sarà proposta non appena verrà notificato il provvedimento. E’ pertanto singolare che nell’articolo si parli di “condanna” a seguito della mera emissione di un simile decreto, dovendo invece ritenere il provvedimento richiamato il semplice inizio di un processo vero e proprio.
Fatta questa doverosa premessa di carattere tecnico - Proseguiva l'Avv. Miccolis - si impongono alcune riflessioni su quanto si sta verificando.
È vero che Co-Opera costituisce una rara realtà sul territorio, che ha lo scopo di valorizzare il centro storico di Putignano, offrendo anche un punto di riferimento e aggregazione per tutti i concittadini, per lo più giovani, anche studenti fuori sede, che hanno a cuore la crescita culturale ed economica del centro storico.
In condizioni di normalità i ragazzi che profondono il loro impegno in una simile attività dovrebbero ricevere lodi e plausi e non persecuzioni giudiziarie. Ma nel caso di Co-Opera le cose sembrano essere diverse.
Malgrado la chiara disponibilità dimostrata nei confronti di tutti gli abitanti del centro storico da parte dei miei assistiti, ad oggi, non è chiaro il reale motivo per cui “qualche vicino” continui ad insistere, sollecitando continue iniziative giudiziarie.
I miei assististi continueranno a difendersi, in tutte le sedi istituzionali, al fine di preservare non soltanto il loro diritto di promuovere attività culturali e lo sviluppo del territorio, ma anche per tutelare il diritto di tutti i giovani putignanesi di vedere rinascere il centro storico del loro comune, rendendolo sempre più bello, accogliente e vitale. (Avv. Nicola Miccolis)».
A proposito delle varie “persecuzioni giudiziarie”, a maggio scorso, il Comune di Putignano ha comminato alla società Coopera anche la sospensione temporanea di tre giorni delle licenze di somministrazione di alimenti e bevande ai sensi dell’art. 10 del T.U.L.P.S., per abuso delle licenze, per aver svolto da ottobre 2019 a gennaio 2020 attività di pubblico spettacolo senza autorizzazioni; illeciti per i quali il Comune di Putignano ha anche trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica di Bari.