Putignano – Cacche dei piccioni nel centro storico: Fratelli d’Italia interpella il sindaco
Una questione di salute pubblica sollevata già da alcuni anni e ancora irrisolta
Putignano Ba - Come molti altri comuni del Sud-Est barese anche il centro storico di Putignano è interessato da colonie di colombi con conseguenze e disagi che si ripercuotono sulla salute pubblica e spesso vanificano gli sforzi effettuati, (soprattutto da privati), per rendere presentabile e più vivibile la città vecchia.
La copiosa presenza di questi volatili provoca la stratificazione maleodorante di guano su strade, marciapiedi ed edifici di interesse storico-arcitettonico. Il tutto si accentua in prossimità degli immobili abbandonati, addirittura con le finestre semiaperte lì dove senza difficoltà si intrufolano i volatili per nidificare.
Di tale pernicioso problema, il nostro giornale si è occupato in più occasioni anni fa, anche a seguito delle continue segnalazioni di cittadini e residenti. Ma con effetti piuttosto limitati.
Le aree più immonde sono state temporaneamente ripulite, ma mancano ad oggi interventi veramente risolutive.
Sul punto è tornato il capogruppo locale di Fratelli d’Italia Vito Valentini con una interpellanza in consiglio comunale del 13 settembre scorso, relativa proprio a questo annoso problema e che riportiamo di seguito.
A proporre soluzioni oltre che quesiti invece, sono i residenti delle aree interessate dai predetti disagi:
1- creare una mappatura degli immobili abbandonati e identificare i proprietari per obbligarli alla pulizia costante dei tetti e dei balconi.
2- Installare dei dissuasori metallici per non far adagiare i piccioni sui cornicioni.
3- Pensare seriamente a utilizzare mangimi che, chimicamente, ne blocchino la procreazione.
Interventi che sarebbe opportuno adottare poiché si calcola che i costi di pulizia ordinaria e straordinaria, il restauro dei monumenti, l’installazione di dissuasori e altri interventi a tutela della salute pubblica, pesano sulle casse comunali per svariate decine di migliaia di euro ogni anno.