Europee - L'On. Gianni Alemanno a Putignano con Fratelli d'Italia
Tra le tappe che vedono Gianni Alemanno impegnato nella campagna come candidato alle europee, anche Putignano, dove Fratelli d'Italia è impegnata con anche sul fronte delle elezioni amministrative
Putignano Ba – L’On. Gianni Alemanno, già ministro delle politiche agricole e forestali dal 2001 al 2006 per il Governo Berlusconi II e III, nonché sindaco di Roma dal maggio 2008 al giugno 2013, si è fermato a Putignano ieri sera presso la sede dei Fratelli d’Italia su corso Umberto.
Motivo dell’incontro, presentare agli elettori la candidatura di Alemanno al Parlamento europeo, nella lista Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale, nella circoscrizione Italia Meridionale, nonché per perorare la campagna elettorale della lista locale impegnata sul fronte delle elezioni comunali.
2) Investimenti. Per ogni 100 euro che vengono investite nel mezzogiorno, 60 euro vanno fuori al nord Italia o all'estero.
3) Risparmi. Gran parte dei risparmi che vengono raccolti nel mezzogiorno vengono investiti del nord Italia o nel nord Europa.
4) Fondi strutturali. In Italia non sono stati spesi 53,3% dei fondi strutturali. Soprattutto al mezzogiorno.
Sono quattro i punti sui quali si può far rinascere il mezzogiorno d'Italia:
1) Agricoltura e agroalimentare, una grande risorsa competitivo del mezzogiorno.
2) Turismo, una realtà pochissimo sfruttata nel mezzogiorno.
3) I beni culturali e la cultura in genere e valorizzare i siti archeologici straordinari riconducibili alla Magna Grecia.
4) Made in italy e università.
Su questi punti su possono investire quei fondi strutturali che ammontano a 11,5 miliardi di euro che non sono stati utilizzati.
Altro elemento contenuto nel programma di Alemanno è quello che riguarda la fiscalità di vantaggio a favore del mezzogiorno. In base a questo principio, le imprese alle famiglie del Sud devono pagare meno tasse a fronte di minori opportunità e servizi.
Tra le soluzioni per alzare la voce contro i trattati europei troppo onerosi (come il fiscal compact), quella di proporre una dissoluzione concordata dell'area euro, attraverso un accordo con i popoli europei eurocritici, per dare mandato i governi europei di rivedere completamente la moneta unica.