Conversano - Maxi sequestro del GdF a carico di un commerciante di cavalli
L'uomo, un 70enne, era già stato condannato per associazione mafiosa, contrabbando di tabacchi lavorati esteri, armi, ricettazione ed evasione fiscale
Conversano Ba - Maxi sequestro della Guardia di Finanza di mola di Bari per un valore complessivo di circa 500mila euro tra Immobili rurali e terreni in contrada Putignano Marchione, in agro di Conversano. Sono stati sequestrati dalla guardia di finanza a un pregiudicato 70enne, commerciante di cavalli ritenuto vicino al clan Parisi di Bari.
Nell’incessante lotta alla criminalità organizzata attraverso l’aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti i Finanzieri della Tenenza di Mola di Bari - coordinati dal I Gruppo Bari - hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale di sequestro anticipato di beni finalizzato alla confisca emesso dal Tribunale di Bari - III Sezione Penale in funzione di Tribunale per la Prevenzione presieduto dalla D.ssa Giulia Romanazzi, in accoglimento della proposta avanzata dal Procuratore della Repubblica della Repubblica di Bari guidata dal dott. Roberto Rossi.
Il provvedimento ha riguardato diversi immobili rurali e numerosi terreni ubicati in contrada Putignano Marchione del comune di Conversano, tutti riconducibili, per il tramite di intestazioni fittizie, ad un noto commerciante di cavalli ritenuto vicino a compagini criminali di tipo mafioso, connotato da un curriculum criminale di rilievo (precedenti penali e di polizia sin dagli anni settanta) per reati di grave allarme sociale, fra i quali spiccano alcune condanne per associazione mafiosa, contrabbando di Tabacchi Lavorati Esteri, armi, ricettazione ed evasione fiscale.
L’analisi dei flussi finanziari sviluppata dai militari della Guardia di Finanza, grazie alla trasversalità degli approcci investigativi adottati, ha evidenziato una forte sperequazione tra i redditi dichiarati dai componenti del nucleo familiare e i beni nella loro effettiva disponibilità. I beni sequestrati, per un valore stimato in circa 500 mila euro, sono stati ritenuti, pertanto, il frutto ed il reimpiego dei proventi delle attività illecite poste in essere.
Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato dai reparti territoriali della G. di F., in stretta sinergia con la l’Autorità Giudiziaria, nelle investigazioni economico-patrimoniali finalizzate ad aggredire ogni forma di ricchezza illecita a tutela dei cittadini e degli imprenditori rispettosi delle regole.