Putignano - Nuove esperienze di orto didattico a scuola
Coltivare la terra per coltivare pensieri nell’Istituto Comprensivo “De Gasperi - Stefano da Putignano”
Putignano Ba - Per il secondo anno consecutivo, nell’Istituto Comprensivo “De Gasperi - S. da Putignano”, è stata avviata l’esperienza degli orti didattici 'Coltivare la terra per coltivare pensieri'.
Il progetto è curato dal maestro Pinuccio Polignano, il quale, si avvale anche del sostegno di “EcorNaturasì- La Biottega” di Putignano, dell’associazione “L’Isola che non c’è” e del patrocinio del Comune di Putignano, oltre che della scuola, naturalmente.
Si tratta della realizzazione e gestione di tre veri orti, di circa 500 metri quadri l’uno, situati nei tre plessi dell’Istituto, in cui alunni della scuola Primaria e Secondaria fanno esperienza di orticultura: piantano, tolgono erba, curano, raccolgono e poi portano sulla loro tavola, o ne fanno dono, ortaggi tipici del nostro territorio.
Un esempio di educazione ecologica fatta e spiegata 'sul campo'. Quale modo migliore per alimentare nei ragazzi, e in noi tutti, il sentimento del rispetto e della sacralità della natura che il prendersi cura di un pezzo di terra, farvi crescere delle piante e produrre da sé un po’ del proprio cibo?
E non potrebbe l’esperienza degli orti didattici contribuire a far crescere un po’ l’idea e la pratica civilizzatrice, vivificante, della cura, contro il dilagare di un consumismo predatorio e distruttivo?
È bello vedere i bambini chini sulla terra a fare buche per metterci dentro piante e speranze sapendo che poi si deve aspettare, avere pazienza; fare tutto quello che c’è da fare e confidare nel suolo, nel sole, nell’acqua, nell’aria, negli insetti e forse anche nel volo e nel canto degli uccelli, nell’immediata intuizione che nella natura, e quindi anche negli umani, tutto è connesso e tutto è relazione.
Ed è bello, anche, vedere come genitori e nonni siano felici di condividere con i loro bambini questo piccolo impegno: un bell’esempio di apprendimento inter generazionale. E poi, c’è la sorpresa compiaciuta dei passanti che si fermano ad osservare il lavoro dei bambini e dispensano suggerimenti esperti, si complimentano e ammirano l’impegno a prendersi cura di uno spazio pubblico altrimenti lasciato all’abbandono e all’incuria, fino a poco prima pieno di sterpaglia e spazzatura, e ora riportato alla pulizia e alla bellezza della cultura.