Nonostante i nuovi investimenti le nuove installazioni non coprono mai tutte le aree a rischio. 200mila euro per le nuove telecamere nella Zona Industriale? Quelle di 16 anni fa non sono mai entrate in funzione
Putignano Ba - I telegiornali lo confermano ogni giorno: sono soprattutto le telecamere ad offrire agli inquirenti utili elementi di indagine per risolvere fatti criminosi. Eppure a Putignano la videosorveglianza non decolla.
E il fatto più grave, è che la cosa non sembra interessare più di tanto ai putignanesi.
Giorni fa ad esempio, sono state installate alcune telecamere di videosorveglianza all’interno del parco Mezzapesa. Un servizio inserito dalla precedente amministrazione nella gara di appalto per la pubblica illuminazione. In tutto 9 telecamere per la sicurezza del parco, da posizionare soprattutto agli ingressi del parco e, anche in accordo con le forze dell’ordine, nella parte già bersaglio di atti vandalici e danni di muretti e attrezzature ludico-sportive, nonché frequentazioni sospette nelle ore notturne. Invece, come evidenza l’ex assessore ai lavori pubblici oggi consigliere di minoranza Sandro D’Aprile, sono state dislocate solo lungo il percorso principale. Circostanza che non consente di avere un monitoraggio più completo dell’area. Insomma la nuove telecamere ci sono ma non sono state apposte nei luoghi dove servivano.
Circostanza già sperimentata a Putignano a fine 2022 quando grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Interno furono previsti cinque nuovi sistemi di videosorveglianza per 12 postazioni a infrarossi finalizzati alla prevenzione dei crimini e al contrasto allo spaccio di stupefacenti.
Il progetto era infatti denominato “Piazze di Spaccio”, finanziato con 44.277,88 euro (di cui € 11.000,00 di cofinanziamento comunale), con l’obiettivo di garantire un’attività di controllo e vigilanza a supporto delle altre forze di Polizia presenti sul territorio comunale.
Le aree di intervento individuate inizialmente nei progetti erano il quartiere san Pietro Piturno, il centro storico, i parchi comunali, gli istituti scolastici. Nel corso della fase preliminare di esecuzione dell’opera eseguita dalla ditta affidataria, venne fuori in atti che: “in molti punti della città vecchia, l’installazione non è possibile per via di alcune problematiche tecniche. Tra queste la scarsa ricezione del provider Internet che non permetterebbe di visualizzare da remoto le telecamere; due punti possibili di installazione che non permetterebbero di visualizzare l’intera area di interesse”.
Per tali ragioni, l’installazione degli apparecchi fu rimodulata in tal modo:
- installazione di 4 telecamere in Piazza Plebiscito;
- installazione 4 telecamere in Piazza Aldo Moro. In pratica, telecamere con angolo di ripresa a 360° posizionate in gruppi di quattro, peraltro su una struttura preesistente e non su appositi pali di osservazione.
Nel contempo, presso il Comando Polizia Municipale fu altresì collocato un sistema di registrazione garantita almeno di 7 giorni, monitor e mantenimento in caso di blackout. Per un impegno di spesa complessivo pari ad €21.881.
IL CASO DELLA ZONA INDUSTRIALE
Altro caso certamente emblematico è quello che riguarda la videosorveglianza nella Zona Industriale. L’ex amministrazione Laera a dicembre 2023 ed appaltato quest’anno, aveva approvato un altro progetto da 200mila euro per videosorveglianza in quell’area, basato su un ulteriore finanziamento ministeriale di 150mila euro, oltre a 50mila euro di fondi comunali. L’obiettivo degli apparecchi sarebbe stato puntato sugli ingressi alla città per esigenze di sicurezza.
A tal proposito però, è appena il caso di ricordare anche la lunga e desolante storia dell'impianto di videosorveglianza già installato 17 anni fa (2012) nella zona industriale dall’allora amministrazione De Miccolis (con fondi regionali), e mai messe in funzione, pur avendo periodicamente fatto riparare le telecamere che, nel frattempo, si erano già deteriorate.
Rientravano nel potenziamento dell’illuminazione e di altre opere realizzate in Zona Industriale dell’epoca (potenziamento delle dotazioni informatiche (sistema wireless e banda larga); area parcheggio con pannelli fotovoltaici per la produzione di energia rinnovabile; rifacimento delle strade, le telecamere rientravano in un progetto del valore di euro 2,4 milioni di euro di fondi FERS ottenuti, per il tramite dell’Area Vasta.
Ciò che emerge dalla presente analisi è che negli ultimi 15 anni, sono state messe a disposizione dei Comuni numerose misure finanziarie per allestire o potenziare i sistemi di videosorveglianza, ma Putignano, a differenza di molti altre cittadine della provincia, è rimasta sempre tristemente indietro, incappando peraltro, quand’anche gli apparecchi si fossero resi disponibili per l’installazione, nella incomprensibile difficoltà a posizionarli nei siti espressamente previsti.