Inaugurazione Sabato 11 febbraio, ore 19, presso la Biblioteca Comunale (Casa di Farinella) nel borgo antico di Putignano
Omaggio_a_Stefano_Caldi

Putignano (Ba) - La Fondazione Carnevale di Putignano e l’Assessorato alla cultura ricordano quest’anno la figura di Stefano Caldi, soprannominato U Baresìdd (1888-1981), protagonista indiscusso del Carnevale putignanese per diversi decenni.  A ricordarlo, una mostra fotografica dal titolo “Omaggio a Stefano Caldi. U Baresidd”, curata dal Prof. Pietro Sisto dell’Università di Bari.

L’inaugurazione è prevista per sabato 11 febbraio alle ore 19 nella Biblioteca Comunale che per tutto il periodo carnevalesco si trasforma nella “Casa di Farinella”, dove sono allestite mostre storico-documentarie sulle Propaggini e sul Carnevale di Putignano, sulla storia della moda in Puglia e dove è possibile degustare prodotti tipici, assistere alla proiezione di filmati d’epoca, ammirare numerose miniature dei carri allegorici.

Nel chiostro dell’ex convento delle Carmelitane verranno esposte al pubblico oltre trenta gigantografie in gran parte inedite che testimoniano l’inguaribile, irrefrenabile voglia di mascherarsi di Stefano Caldi che con il suo spirito arguto e ironico può essere considerato il simbolo più autentico e rappresentativo della manifestazione: a partire soprattutto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale con i suoi travestimenti e le sue pantomime è stato infatti l’interprete più raffinato e intelligente, allegro e malinconico allo stesso tempo, di una festa che aveva ormai perduto le connotazioni sacrali e naturalistiche del carnevale contadino per trasformarsi in una grande, spettacolare kermesse.

In una sala della Casa di Farinella verrà anche allestita una mostra fotografica dal titolo “Maschere e colori del Carnevale” di Giuseppe Dambruoso, scomparso improvvisamente solo pochi giorni or sono, che con grande passione e sensibilità ha seguito con l’obiettivo i corsi mascherati e le manifestazioni collaterali per oltre vent’anni. Anche questa iniziativa vuole essere l’omaggio della Fondazione e della cittadinanza a un educatore che ha sempre creduto nell’importanza del bello e della cultura, nella conservazione del nostro patrimonio artistico, ambientale e antropologico (aveva recentemente pubblicato per i tipi dell’editore Radio il volume “Le botteghe perdute” sull’artigianato tradizionale in via di estinzione).