Centro sinistra a Putignano, incontro per camminare insieme.
Si è svolto giovedì sera 1° luglio, presso la sede del Pd, un primo incontro dei partiti del centro sinistra per promuovere e concordare un percorso comune sulle problematiche nazionali e locali.
All’incontro, convocato dalla segreteria Pd, hanno partecipato Rifondazione Comunista con Alberto Sportelli e Paolo Vinella, i Socialisti con Gianni Campanella e Franco Sportelli, Sinistra e Libertà con Pepe Laterza e Renzo Di Pierro, Putignano Cresce con Giuseppe Genco, il Pd con Stefano Maggipinto, Leo Gianfrate, Giovanni Sisto, Piero Console.
Dopo l’introduzione presentazione della nuova segreteria del Pd da parte del segretario Maggipinto, che ha spiegato che questo “dovrebbe essere il primo di una serie di incontri per un percorso comune e per parlare anche soprattutto di problemi nazionali, quali la manovra fiscale, la legge bavaglio, e le tante assurdità che il governo nazionale di centro destra, vero nemico, ci sta riservando”, si sono avuti interventi di Gianni Campanella che ha esternato così “buona iniziativa del Pd che dovrebbe assumersi ruolo e responsabilità del buon padre di famiglia nell’amministrazione, affrontando le problematiche che si stanno avendo a livello nazionale dove si stanno minando le più elementari regole di democrazia, mandando le Regioni e gli enti locali nel baratro e verso il dissesto economico. Saremo con il Pd sabato e domenica in piazza contro la finanziaria. A livello locale sono critico contro l’amministrazione perché i partiti devono dire la loro su alcune problematiche importanti, tipo lo sforamento del patto di stabilità, dobbiamo rafforzare il centro sinistra proponendo altri incontri”.
Giuseppe Genco ha ribadito l’importanza di questi incontri con parere fortemente favorevole, e lavoro comune a livello comunale, regionale e nazionale.
Alberto Sportelli si è scusato per non aver partecipato al congresso Pd per impegni già presi precedentemente e si è dichiarato ben felice di poter partecipare a questi incontri, visto che nell’occasione era l’unico partito non coinvolto nel governo della città.