Pronta la delibera di giunta. Giannandrea: <<Ripartiamo>>. I lavori, cominciati nel 2010 dalla vecchia amministrazione, dovevano essere completati in 24 mesi: costo di 6,2 milioni di euro. Ad oggi le opere sono ferme alle fondamenta

Teatro_Comunale_lavoriPutignano Ba - Un tempo fiore all’occhiello della comunità e del territorio, è ricordato come il simbolo della Putignano rigogliosa ed economicamente vivace degli anni sessanta e settanta, nonché contenitore principe dei magnifici veglioni di gala del carnevale, ormai estinti.

Chiuso da più di trent'anni, nel 2010 l’amministrazione di centrosinistra guidata da Gianvincenzo De Miccolis avviò il cantiere per la ristrutturazione, dopo aver contratto un mutuo di 3,5 milioni di euro e ottenuto un finanziamento regionale di altri 1,5 milioni di euro.

Nel successivo 2011 però la Soprintendenza bloccò i lavori che impose una variante finalizzata al recepimento di alcune prescrizioni. Tutte le autorizzazioni arrivarono nel successivo 2013, ma il cantiere non è mai ripartito, lasciando questa ferita aperta proprio nel cuore della città del carnevale. 

Sindaco_Giannandrea_a_TeatroA riaccendere la speranza è però arrivato proprio in questi giorni l’annuncio dell’attuale Sindaco Domenico Giannandrea, il quale ha illustrato spiegato termini e modalità di riavvio dei lavori. Sabato mattina è arrivato anche l’atto amministrativo che prevede la suddivisione del progetto da  6,2 milioni di euro in due stralci: il primo da 5 milioni di euro, finanziato con 3milioni 500mila euro di mutuo contratto nell’ormai lontano 2006, nonché 1,5 milioni di euro di finanziamento regionale e un successivo da 1,2 milioni. Somme già nelle casse comunali, ma non spendibili perché vincolate al patto di stabilità.

Grazie alla legge di stabilità del governo Renzi che oggi allenta tali vincoli si è palesata l’opportunità di far ripartire i lavori. Giannandrea intende realizzare subito il primo stralcio da 5 milioni di euro, con il quale sarà possibile rendere fruibile la struttura. Nel frattempo, l’amministrazione putignanese cercherà di reperire altri fondi per eseguire anche il secondo stralcio da 1,2 milioni di euro.

La Regione Puglia aveva anche accordato alla vecchia amministrazione, un finanziamento da 650mila euro, per l’acquisto di arredi e allestimenti del Teatro Comunale. Somma alla quale il Comune ha dovuto rinunciare, perché trattavasi di fondi che andavano rendicontati entro il 31 dicembre 2015. Il Sindaco Giannandrea ha motivato tale circostanza spiegando che non sarebbe stato logico acquistare gli arredi e lasciarli per un tempo imprecisato in deposito a deteriorarsi.

Il Sindaco Giannadrea << Quel progetto è stato approvato messo in gara e appaltato; l'amministrazione ha solo la responsabilità di realizzare nel più breve tempo possibile l'opera. Fino all'anno scorso queste condizioni non c'erano a causa del vincolo del patto di stabilità; adesso queste condizioni si riaprono anche se si tratta di un'opera da 6,2 milioni di euro più le riserve, ma va portato avanti. Già la prossima settimana – prosegue Giannadrea - andiamo in giunta con la delibera per dare incarico al progettista di dividere il definitivo in due stralci ci di cui uno da €5000000 che è la cifra di cui disponiamo al momento, per poi passarlo all'azienda e fare l'atto di sottomissione per far partire i lavori>>.

LAVORI FERMI, PERCHE'? IL M5S VUOLE VEDERCI CHIARO
Antonella Laricchia (M5s) Annuncia Un Interrogazione Regionale

Il consigliere regionale M5S_gruppo_con_LaricchiaCinquestelle Antonella Laricchia, in visita qualche giorno fa a Putignano  in occasione della campagna <<No-Triv>> per il referendum del 17 aprile, ha chiesto agli attivisti locali le ragioni che hanno impedito la prosecuzione dei lavori del teatro comunale, nojnostate i finanziamenti regionali e le somme disponibili e le autorizzazioni concesse, annunciando un’interrogazione ad hoc in Consiglio Regionale.

<<Siamo di fronte al teatro di Putignano, che i cittadini mi dicono essere fermo ormai da 30 anni – spiega la Laricchia - Visti i finanziamenti regionali che sono stati concessi anni orsono, l’intenzione è quella di far mettere per i scritto dall’assessore regionale ai beni culturali Capone, tramite apposita interrogazione, le ragioni per cui i lavori non sono praticamente nemmeno cominciati. Ho intenzione nel contempo di mettere gli attivisti del Movimento Cinque stelle di Putignano in contatto con alcune esperienze positive di restauri di teatri comunali settecenteschi, come quello di Corato, per capire essi  come hanno operato e con quali, modalità, termini e costi>>.

TEATRO COMUNALE: LA STORIA INFINITA… BREVE CRONISTORIA

Dopo alcuni maldestri tentativi esperiti nel corso degli anni, nel 2006 l’amministrazione di centrosinistra guidata da Gianvincenzo De Miccolis annunciò la svolta approvando il primo stralcio del progetto definitivo. Nel 2009 furono aggiudicati definitivamente i lavori di ristrutturazione e restauro del primo stralcio e a seguito dell’ottenimento di un finanziamento regionale di 1,5 milioni di euro, fu aggiudicata provvisoriamente l’esecuzione del secondo stralcio.

I lavori iniziarono nel 2010. Nell’agosto del successivo 2011, la Soprintendenza bloccò i lavori e l’amministrazione fece redigere una perizia suppletiva e di variante finalizzata al recepimento di alcune prescrizioni. In quella occasione però la variante non si limitò ad ottemperare alle prescrizioni della Soprintendenza, ma apportare modifiche sostanziali, tra cui l’ampliamento della torre scenica, l’aumento delle poltrone in platea da 365 a 400 posti, un diverso allestimento della sala e la sostituzione della copertura.

Queste <<migliorie>>, comportano un ulteriore aumento dei costi dell’opera portandola così agli attuali 6milioni 200mila euro, cifra che in parte e precisamente 650 mila euro, furono concessi dalla Regione Puglia attraverso Fondi FESR Puglia 2007-2013, precisando che tale ulteriore finanziamento è finalizzato ad assicurare la funzionalità e fruibilità pubblica del Teatro. Nel 2013 arrivano i pareri favorevole della Regione Puglia e dei Vigili del Fuoco, per la realizzazione dell’opera, ma i lavori non sono stati fatti ripartire.