L'ultramaratoneta over 50', si conferma atleta straordinario e fondamentale per la Nazionale italiana

Nazionale Italiana BackyardAveva già vinto l'edizione 2024 della competizione denominata "L'ultimo Sopravvissuto" a Castellaneta Marina gara portata a termine in 36 ore (241 Km.).

Questa volta Vito Intini si conferma grande anche se con un formidabile secondo posto, correndo per 54 ore e percorrendo 361,800 chilometri. Davanti a lui solo il più giovane Daniele Lissoni che vince portando a termine il 55mo giro.

Ma come funziona la Backyard?

Sabato 19 ottobre ore 14.00 italiane (ore 07.00 in Tennessee), in Castellaneta marina (Ta), ha preso il via il Campionato Mondiale Backyard Ultra per Nazioni. Quest’anno sono 63 la Nazionali partecipanti; ogni TEAM è composto da 15 atleti, selezionati secondo un criterio di qualificazione.

La distanza da percorrere ogni ora, è di Km. 6,700. Solo gli atleti che terminano il giro entro 60 minuti, possono iniziare il giro successivo. Con il passare delle ore, i partecipanti diventano sempre meno. La gara prosegue ad oltranza fino a quando resterà un solo atleta in gara. A questo punto si sommano i giri effettuati da ogni singolo partecipante e questo sarà il punteggio attribuito alla Nazionale.

A rappresentare il “TEAM ITALIA” tanti nomi importati del podismo italiano come Antonio di Manno, Daniele Lissoni, Daniele Alimondi e l’orgoglio putignanese Vito INTINI (ASD Amatori Putignano).

Le condizioni meteo non hanno sicuramente aiutato gli atleti della Nazionale italiana. La pioggia insistente ed il forte vento, sono stati una costante presenza per circa 48 ore e questo ha influito sulle prestazioni personali di ogni singolo concorrente.

Il Team inizia a perdere il primo componente già dalla 12^ ora e poi, via via gli altri fino ad arrivare all’inizio del 47° giro, quando restano in gara solo in due (D. Lissoni e Vito Intini).

Entrami ridotti allo stremo delle forze, cercano di darsi coraggio e di sostenersi a vicenda. Spronati dai presenti e dagli atleti già eliminati (rimasti sul posto per incitare i compagni di Nazionale), portano a conclusione giro su giro fino a quando Vito Intini chiude questa sua meravigliosa esperienza con al suo attivo 54 ore di corsa, pari a 361,800 Km. percorsi; Solo Lissoni porta a termine il 55° giro.

Il Campionato Mondiale lo vince il Belgio mentre la Nazionale Azzurra chiude con un dignitoso 20° posto grazie anche e soprattutto al contributo straordinario e fondamentale dell’eccellenza putignanese Vito INTINI.

Come commentare la prova del nostro beniamino?

In passato abbiamo “sprecato” tanti aggettivi per definire le sue imprese ed abbiamo assistito increduli ed attoniti mentre superava record Nazionali Fidal (100 km., 50 miglia e 100 miglia, indoor) e Mondiali (24 ore e 48 ore su tapis roulant), record al momento ancora attivi.

Il tempo avanza, ma la determinazione con la quale affronta sfide sempre più ardue, rimane sempre la stessa a conferma dell’immensa unicità di un Campione nato per scrivere pagine importanti dello sport italiano. Grazie Campione!

Su FB commenta così:

Dopo 54 ore di corsa ho deciso di fermarmi. Non c’erano problemi fisici particolari ma la privazione del sonno mi presentava piccole allucinazioni visive.

Specialmente nel tratto della pineta, le allucinazioni rendevano difficile anche il solo camminare.

Però devo anche ammettere che il cervello cerca di trovare sempre la scusa buona per dire basta e somatizza un problema per farti fermare.

Alla fine questa è la Backyard. E’ un attimo in cui decidi di non continuare. Tutto il resto non conta….

Alla fine sono secondo italiano dietro al grande D. Lisson, il vicitore con 55 ore.

Sono anche il terzo italiano “all time” ad aver superato le 50 ore di corsa.

Niente male per un vecchietto.

Un immenso ringraziamento va ai miei supporter caprggiati da Giuseppe Vinella con Francesco Ricchi, Angelo Sportelli, Carmine Lattarulo e Pasquale Elefante. Senza di loro non ci sarebbe stato nulla.

Poi resta mia moglie la persona che riesce a spingermi oltre i miei limiti.

Infinito amore.

I successi sportivi e le imprese titaniche di Vito Intini sono tali da meritare di entrare, non più solo nel Guinnes dei Primati, ma anche nella storia dello sport e di entrare nei libri dove si studiano le scienze motorie.