Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'attore Dino Parrotta che interpreta la maschera simbolo del Carnevale di Putignano da qualche anno. "Chi studia esprime opinioni, chi ignora alimenta il pettegolezzo malsano per la comunità"
Putignano Ba - Parrotta respinge ogni addebito in merito alle scelte effettuate per la realizzazione della maschera in cuoio e le modalità di interpretazione di Farinella. Sulla questione si dichiara disponibile persino ad un confronto pubblico, ringraziando " i detrattori che ignorano per il sorriso che mi ha donato il loro compatimento.".
"Agli appassionati di cultura e Carnevale
Gentilissimi, in merito alle ultimi coloriti dibattimenti su Farinella sono costretto a esprimermi in quanto inconsapevolmente chiamato in causa.
Tralascio le polemiche tra istituzioni e cittadini, non sono di mia competenza, sintetizzo alcuni punti chiave e indiscutibili sul mio percorso Farinella.
Ho iniziato ad approfondire la “storia” di Farinella nel 2002 e da allora:
- Ho consultato in biblioteca comunale diversi giornali dal 1950 al 2002
- Intervistato persone comuni e studiosi per raccogliere informazioni
- Quando ho iniziato Mimmo Castellano era un mistero vivo o morto? Io sono l’unico che, dopo svariate ricerche, l’ha raggiunto a casa sua nel 2008 e nel novembre 2013 con interviste documentate
- Realizzato personalmente il costume identico al disegno originale, in quanto dipinto a mano con scarpe perfettamente identiche in pelle e non fodera e spugna; con un cappello particolare, il tutto di difficile realizzazione.
- La maschera. Ho fatto circa 10 tentativi con un impegno personale non indifferente, le ultime due in cuoio sono state realizzate da A. Cavarra e con il parere di Mimmo Castellano (che ci si ostina a tradurlo in Domenico, quando il suo nome è un altro!!).
Il fine? Avere un viso simile al disegno ed una serie di motivazioni tecniche-storico -culturali sulle quali adesso non mi soffermo.
- ho interpretato Farinella facendolo esprimere in versi e rima (ispirandomi alle propaggini) e con movimenti studiati, armonici, coerenti alla sua immagine e mai volgari.
- Date e modalità della creazione di Farinella? Sono in 2 video interviste al suo AUTORE
- Commedia dell’Arte? Eugenio Barba l’ha definita “un grande momento di eversione sociale popolare” , ma questo lo sa chi studia, io umilmente tra i miei Maestri ho avuto Ferruccio Soleri.
- Perché la maschera? come può una maschera non avere una maschera? La contraddizione e nei termini. Aggiungo, prima di me ci sono state persone che hanno interpretato Farinella alcuni degnamente altri offendendo il pudore e il buon gusto, in entrambi i casi nessuno ha indossato un costume perfettamente corrispondente al disegno e di ottima fattura come il mio e mai nessuno ha sottolineato le “inesattezze” (e in certi casi abusi) di taluni.
Perché nessuno dice che senza maschera Farinella sarebbe un costume e non una maschera? Perché nessuno si sofferma che senza maschera, cambiando l’interprete cambierebbe la faccia di Farinella, e bello o non bello sarebbe strettamente correlato ai lineamenti dell’interprete? E credo che nessuno abbia il diritto di giudicare pubblicamente l’estetica di una persona, sarebbe offensivo. Perché nei confronti dei vari “Farinella” nessuno mette al fianco il disegno originale per verificarne la verosimiglianza?
- Senza maschera? Bene si trovi qualcuno con un naso esageratamente grottesco, le sopracciglia irsute identici al disegno e gli si dia la possibilità di non invecchiare e morire, ma che io sappia le maschere tendono all’eternità, l’essere umano un po’ meno. Tutto il mio percorso di ricerca è raccolto in un fascicolo nel mio cassetto, con date, riferimenti ed interviste documentate. Chi ha mai fatto questo solo per passione?
Prima di me, quasi nessuno poneva tanta attenzione verso Farinella, per molti era solo un contorno lasciato alla casualità, eppur Farinella rappresenta una città, un popolo, una tradizione antica o moderna che sia. Anche per questo (da sempre) una Maschera è espressione del tempo e della società in cui è nata.
Non ho mai preteso di essere l’unico interprete di Farinella, ma difendo il dovere di rispettarne la sua immagine, simbologia, significato e dignità… offenderne l’identità sarebbe mancare di rispetto per la comunità che rappresenta … volenti o nolenti.
Sono consapevole che i pettegolezzi di chi ignora meritino l’indifferenza, ma l’offesa personale è puerile e ingiusta. Ringrazio chi vorrà diffondere la presente, coloro che credono nel mio lavoro e mi sostengono, ringrazio i detrattori che ignorano per il sorriso che mi ha donato il loro compatimento.
Resto a disposizione per un approfondimento pubblico e nelle sedi opportune.
Dino Parrotta