La destinazione d’uso degli opifici insistenti nella zona industriale di Putignano, si può cambiare? E se sì con quali modalità? Gli associati dell’APICAP chiedono chiarimenti all’amministrazione comunale
Putignano Ba – l’APICAP Putignano, l'Associazione delle Piccole e Medie Imprese dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato, è tornata all’attacco per perorare la causa del rilancio della zona industriale di Putignano.
Dopo il primo meeting "La Zona Industriale che vuoi – occupazione, innovazione, sviluppo e creatività" tenutosi a settembre 2013, e quello successivo con il tavolo tecnico di Novembre 2013, con la partecipazione del Comune, della Regione, della Provincia, dell'Autorità di Bacino, dei Sindacati, l’APICAP torna ad incalzare l’amministrazione comunale sulla questione del cambio di destinazione d’uso degli opifici industriali.
All’interno della Zona Industriale, che oramai rischiadi diventare un “cimitero dei capannoni vuoti”, potrebbero inserirsi, senza alcun impatto ambientale, le Attività:
- Commerciali all’ingrosso ed al dettaglio;
- Attività di servizio (banche, uffici, sanitaria);
- Scuole per la formazione professionale;
- Attrezzature Turistiche, Culturali, Sportive e per lo Spettacolo;
- Centri commerciali;
- Cinema Multisala;
- Mense e ristoranti.
In un incontro con i giornalisti, il presidente Giuseppe Bianco, ha annunciato che sono state presentate alla ripartizione tecnica del Comune di Putignano, nonché al sindaco, numerose richieste di chiarimenti, da parte di altrettanti soci APICAP, sulla effettiva possibilità da parte dei proprietari dei capannoni, di richiedere ed ottenere il cambio di destinazione d’uso dei medesimi, come da fac-simile nell’immagine a fianco.Il Presidente Bianco ha spiegato che l'attuale piano regolatore vigente (del 2005), già prevede in una certa misura il cambio di destinazione d'uso nella zona industriale.
Testualmente la variante del 2007 al piano regolatore recita: sono consentiti, capannoni industriali e artigianali con esposizione, edifici e capannoni con depositi commerciali con esposizione ed attività commerciali, nella misura mssima del 20% della superficie delle zone produttive di A di B.
Edifici con attività direzionali e a terziario avanzato, depositi materie prime semilavorati e prodotti finiti, edifici e capannoni per attività del tempo libero, residenze da adibire al personale di custodia, ecc..
Daltronde in zona industriale a Putignano esistono già attività che esercitano il commercio, come lo stesso Presidente Bianco ha precisato.
In definitiva l'APICAP chiede al Comune di chiarire se, in costanza dell'ppenza citato piano regolatore, in che misura e con quali modalità è possibile richiedere e ottenere concretamente il cambio di destinazione d'usto degli opifici industriali, la cui attività è attualmente fortemente ridimensionata o addirittura sospesa, pure in costanza delle imposizioni fiscali gravanti su ognuno.