Escalation di rapine a Putignano: dopo la BNL, colpita la cassa continua della BCC. I banditi usano esplosivo
Putignano - Tentativo fallito di rapina al bancomat della BCC di Putignano, grazie al tempestivo intervento delle forze dell'ordine e della sicurezza privata.
I malviventi hanno utilizzato la nota 'tecnica della marmotta' verso le 4 del mattino, piazzando dell'esplosivo nello sportello automatico situato in via Margherita di Savoia 11, nella zona centrale della città, vicino al Municipio e a Corso Umberto I. L'arrivo immediato della Volante della Polizia e della pattuglia de 'La Vigilante', il cui sistema di allarme è direttamente collegato con l'istituto bancario, ha costretto i rapinatori a fuggire senza bottino.
L'operazione criminale è stata caratterizzata da un eccesso di esplosivo utilizzato dai malviventi. L'esplosione che ne è seguita ha causato danni ingenti: la detonazione ha completamente distrutto non solo il bancomat ma l'intera stanza di sicurezza della cassa continua. L'onda d'urto è stata così potente da scardinare una porta blindata su via Cairoli e mandare in frantumi vetri e strutture. Detriti di vario tipo - metallo, vetro e plastica - sono stati scagliati con violenza attraverso la strada, raggiungendo il marciapiede opposto. Fortunatamente, data l'ora, la strada era completamente deserta e non si sono registrati feriti.
L'esplosione ha svegliato di soprassalto i residenti della zona, sebbene nessuno abbia osato affacciarsi o uscire di casa. Il boato è stato così forte da essere udito fino in periferia. Le forze dell'ordine sono intervenute rapidamente: una volante della Polizia e un mezzo de 'La Vigilante' hanno raggiunto immediatamente il luogo dell'attentato.
Secondo le ricostruzioni, dopo l'esplosione i malviventi hanno provato a forzare la cassa continua con degli attrezzi da scasso, ma l'arrivo delle forze dell'ordine li ha costretti alla fuga senza bottino. Nonostante i danni consistenti alla struttura, il colpo è stato sventato. Il tempismo dell'intervento è stato cruciale.
Questo episodio segna il secondo tentativo della cosiddetta 'banda della marmotta' nell'arco di una settimana, dopo il colpo effettuato due giorni dopo Natale, già documentato in un nostro articolo. Le indagini, coordinate dalla Polizia di Stato, vedono impegnati gli esperti del Gabinetto interregionale della Polizia Scientifica di Bari. Gli investigatori stanno analizzando i filmati delle telecamere di sicurezza forniti dalla BCC e stanno raccogliendo ulteriori registrazioni dalle telecamere pubbliche e private della zona. Nonostante la rapidità dell'intervento, i malviventi hanno avuto il tempo di arrivare in auto, accedere al bancomat, piazzare l'esplosivo, farlo detonare e tentare lo scasso prima di darsi alla fuga.
Il nome 'tecnica della marmotta' deriva dal caratteristico fischio che l'ordigno produce prima dell'esplosione, simile al verso dell'omonimo animale. Questa metodologia sta diventando sempre più popolare tra i malviventi poiché preserva le banconote dall'incendio e impedisce l'attivazione dei sistemi di sicurezza che macchiano il denaro con inchiostro indelebile.
Il procedimento è relativamente semplice ma richiede precisione: i criminali praticano un'incisione nella fessura di erogazione del denaro usando un'asta metallica o un trapano di piccole dimensioni. Successivamente, inseriscono nel forziere un dispositivo metallico conico contenente esplosivo, dotato di una miccia all'estremità esterna. Tuttavia, la tecnica richiede esperienza: un dosaggio eccessivo dell'esplosivo può causare danni devastanti alla struttura.
Questa modalità di furto si è diffusa in numerose città pugliesi, con assalti registrati a Bari e in vari centri della provincia, tra cui Altamura, Andria, Bitonto, Bisceglie, Mariotto, Molfetta, Ruvo, Gravina e Cassano. Gli investigatori ritengono che i responsabili provengano dall'area di Cerignola, dove questa tecnica è stata perfezionata, e dalla zona settentrionale della provincia di Bari.