Ci riscrive per raccontarci il lieto fine della storia, il papà del bimbo di 7 anni disabile al quale fu impedito di entrare in un negozio perché in carrozzella
Alberobello Ba – Riceviamo e con vero piacere pubblichiamo la testimonianza del genitore di un bimbo di 7 anni disabile di Nardò (Le), al quale fu negato l’accesso in un negozietto di souvenir della città dei trulli. Storia della quale il nostro giornale si occupò ottenendo non poche attestazioni d’interesse da parte dei lettori. L'episodio risale al 25 aprile scorso, ma oggi Sebastiano Francone ci riscrive, questa volta per raccontarci il lieto fine della storia.
"Gentilissima redazione di Informatissimo, è con grande piacere che tengo a segnalarvi il lieto fine di una brutta vicenda datata 25 aprile 2013, di cui anche il Vostro giornale si occupò.
A mio figlio disabile in carrozzina di 7 anni venne negato l’accesso ad uno dei tanti negozietti di Alberobello da parte di un commerciante, l’accaduto rovinò quella che fino a quel momento era stata una bella giornata di vacanza. Pochi giorni più tardi decisi di scrivere al sindaco, e per conoscenza al Vostro giornale, per dare voce alla mia rabbia affinché non accadesse ad altri quello che era accaduto a noi.
Alcuni giorni dopo fummo e contattati dal Sindaco di Alberobello Avv. Michele Longo, il quale formulò quelle che credevo fossero “scuse di circostanza” e fummo invitati a trascorrere una giornata ad Alberobello in sua compagnia per permettere a mio figlio di recuperare quella giornata di vacanza che venne persa a causa di una brutta circostanza.
Le telefonate con il sindaco si susseguirono nei mesi successivi e finalmente l’11 agosto scorso abbiamo accettato l’invito. Abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria, la gentilezza e l’umiltà del sindaco che traspariva per telefono si è rivelata reale e dopo una bella passeggiata per le vie di Alberobello, in compagnia di molti componenti della giunta comunale, abbiamo incontrato il commerciante responsabile di tutto il trambusto il quale costernato ci ha fatto le sue scuse con la promessa di non ripetere più l’errore fatto con noi.
il gentilissimo Assessore Giuseppe Ricci ci ha messo a disposizione un bellissimo trullo di sua proprietà dove poter riposare per la notte, aggiungendo quel tocco di magico che mancava alla serata.
Gli occhi felici di mio figlio mi hanno spinto a scrivere questa lettere e sento di poter dire finalmente che da questa nostra esperienza ne usciamo arricchiti sia per la solidarietà ricevuta da molti dei Vostri lettori sia per il lato umano di due persone in particolare di nome Michele Longo e Giuseppe Ricci i quali hanno saputo scrivere il lieto fine di questa storia, facendoci riconquistare da quel bellissimo luogo chiamato Alberobello.
Sebastiano Francone".
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