Sabato 14 giugno in occasione della giornata mondiale del donatore di sangue a Roma
Putignano Ba - "Siamo tutti chiamati a lasciarci coinvolgere dai travagli umani che ogni giorno ci interpellano. Imitiamo Gesù: egli va per le strade e non ha pianificato né i poveri, né i malati, né gli invalidi che incrocia lungo il cammino; ma con il primo che incontra si ferma, diventando presenza che soccorre, segno della vicinanza di Dio che è bontà, provvidenza e amore".
Sono le parole di Papa Francesco in occasione della giornata mondiale del donatore di sangue che si è svolta a Roma sabato 14 giugno e alla quale ha partecipato, con l’entusiasmo e la gioia di sempre, anche il gruppo Fratres – San Filippo Neri di Putignano capitanato da Maria Nardone.
L’evento storico ha riunito il Movimento delle Misericordie e Gruppi Fratres davanti a Papa Francesco dopo 28 anni da quello con Giovanni Paolo II, avvenuto il 14 giugno 1986. In quell’occasione il Pontefice segnò una svolta nella vita dei movimenti, indicando con chiarezza la via della carità che le Misericordie ed i Gruppi donatori di sangue dovevano far propria.
L’abbinamento Misericordie – Fratres non è un caso, infatti, i Gruppi donatori di sangue Fratres, nascono dalle Misericordie negli anni ’50.
Il sole cocente e l’attesa non hanno scoraggiato le 60 mila presenze registrate. Un suggestivo ed immenso tappeto umano colorato di bianco (i donatori Fratres), celeste ed arancione (la divisa di servizio delle Misericordie) ha accolto Papa Francesco. Durante la mattinata si sono alternati canti, preghiere e testimonianze. Alle 12 il momento più emozionante dell’arrivo del Papa. A presentargli i movimenti sono stati il presidente nazionale Fratres, Luigi Cardini e il presidente nazionale delle Misericordie, Roberto Trucchi nonché il ‘Correttore’ nazionale delle Misericordie, Vescovo di Prato, monsignor Franco Agostinelli.
Il Gruppo Fratres putignanese ha poi trascorso il pomeriggio visitando Roma per poi trasferirsi in serata a Tivoli, dove domenica mattina si è dedicato alla visita di Villa d’Este, voluta nel 1550 da Ippolito d’Este, potente cardinale nominato governatore di Tivoli, che trasformò il convento benedettino di S. Maria Maggiore in una sfarzosa villa per ricevere i suoi numerosi ospiti.
Elisabetta Gonnella