La conferenza, molto partecipata ha proposto una parte illustrativa teorica della malattia e una pratica con dimostrazione di esercizi adattati (AFA)
Putignano Ba – Gli iscritti al Centro Polivalente Comunale Anziani di Putignano, ora sanno tutto in materia di osteopenia-osteoporosi, prevenzione, sintomi e cure.
Si è svolta giovedì 26 gennaio scorso infatti un’interessante conferenza dal titolo “Osteoporosi ed Esercizio Fisico - Prevenzione e cura attraverso l’attività motoria”, finalizzata alla divulgazione di questa patologia legata all’invecchiamento o favorita da altre patologie croniche.
Relatore dell’incontro è stato il Dr. Patrizio F. Pulvento, chinesiologo sportivo, laureato in scienze e tecniche dello sport, perfezionato in geromotricità e giornalista scientifico, con una dimostrazione pratica di esercizi ad hoc, selezionati in base al grado di osteopenia/osteoporosi diagnosticata con densitometria ossea, pre e post frattura.
In particolare è stato evidenziato il ruolo benefico e di supporto che assume l’esercizio fisico (AFA) e come esso agisce positivamente sui principali fattori di rischio dell’osteoporosi, diminuendo significativamente il pericolo di fratture.
Numerosi studi hanno dimostrato che chi svolge una corretta e costante attività fisica aumenta i valori della densità minerale ossea in modo maggiore rispetto alle persone sedentarie. Purché si tratti di esercizi in cui i muscoli vengano sollecitato meccanicamente con una stimolazione e una contrazione attiva – Prosegue Pulvento. – Lo yoga o lo stretching, ad esempio, non producono di fatto effetti significativi sulla densità minerale ossea. Così come gli sport ciclici (es. ciclismo) e ripetitivi in assenza di gravità come il nuoto. Lo stimolo meccanico allenante – conclude l’esperto – dovrà essere aciclico e di tipo gravitazionale. finalizzato alla destrezza, al controllo motorio e al balance, piuttosto che alla potenza. Dato lo stato di fragilità ossea, è di primaria importanza rinforzare le parti del corpo più soggette alle fratture (femore, vertebre, polsi, caviglie)...".
Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. Secondo i dati ISTAT relativi all’anno 2020, l’8,1% della popolazione italiana ha dichiarato di essere affetto da osteoporosi, con prevalenza che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età, in particolare nelle donne dopo i 55 anni, fino a raggiungere il 32,2% oltre i 74 anni (il 47% delle femmine e il 10,3% dei maschi).
Nel corso della vita, circa il 40% della popolazione incorre in una frattura di femore, vertebra o polso, in maggioranza dopo i 65 anni.
Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari sia sociali, stimati attorno al miliardo di euro l’anno (traumatologia, chirurgia d’urgenza, lungodegenza, riabilitazione, ecc.).
Obiettivo di questo tipo di conferenze è dunque quello di sensibilizzare la popolazione over 65 ad avere maggiore contezza di questa patologia silenziosa che indebolisce le ossa per poterla prevenire o gestirla nel modo migliore.
La partecipazione dei presenti è stata molto attiva nonostante la complessità di alcuni contenuti scientifici. Essi hanno fatto domande e portato le loro esperienze cliniche. Un dato sconfortante emerso durante l'incontro stato quello che mostra che sono ancora poche le persone over 65 che vengono indotte a sottoporsi ad una densitometria ossea.
Poiché sovente l'osteoporosi non dà sintomi, questo sistema diagnostico strumentale, potrebbe evidenziare il livello di densità ossea prima di incorrere in una frattura o in una asintomatica riduzione morfometrica delle vetebre.