L'ennesima rivoluzione nella nuova era digitale tra entusiasmo e scetticismo: intelligenza artificiale. Rischio o opportunità?
Casamassima - Che cos’è l’intelligenza? Questo è stato l’incipit della discussione riguardo l’emblematico, quanto mai vivo, tema dell’intelligenza artificiale, avvenuta sabato 30 novembre presso il laboratorio urbano “Officine Ufo” di Casamassima, assieme a Saverio Pascazio, professore di Fisica Teorica presso l’Università di Bari e membro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Quando si tratta di intelligenza artificiale, è questione comune essere inquieti, poiché si guarda ad un futuro indeterminabile e perché si è incapaci di stimarne le distanze. Eppure tale futuro ci lambisce e ci sfiora, ma rimane un fantasma e fa paura.
È la mancanza di conoscenza che ci satura di angoscia, e il collettivo casamassimese di “Simpoesia” ha voluto porre l’accento su questi interrogativi dilaganti, chiedendo al professor Pascazio di parlare a giovani e adulti, per relativizzare quel sapere che troppo spesso si trova nelle mani di speculatori timorosi.
Si è cominciato parlando di intelligenza, per continuare a parlare di apprendimento, conoscenza, arte, bellezza, originalità e sentimenti, tutti temi legati dal fil rouge dell’inquietudine. Si è passati attraverso i flutti dell’irrazionalità e dell’emotività, come a voler simulare una sorta di isteria, comune alle menti più sensibili, quelle timorose che l’avvenire possa essere il teatro di un eccidio delle essenze individuali e del trionfo del conformismo dei sistemi operativi. Tali certezze smaniose, dilaganti tra l’uomo comune, hanno trovato nel professor Pascazio il Socrate dell’ironia, armato di oggettività scientifica, che con i suoi interventi ha sottolineato l’importanza di guardare alle cose attraverso il velo della conoscenza, che lascia spazio anche all’angoscia, ma che conferisce fiducia.
Durante la discussione si è percepito un effluvio poetico, tale che si è tornati a casa non solo con maggiore consapevolezza e umiltà riguardo all’intelligenza artificiale, ma è parso quasi come se un seme fosse stato impiantato nella nostra coscienza di esseri umani, attraverso una commistione di scienza e poesia, e dalla loro segreta inscindibilità: indagare il mondo, conoscerlo, farlo proprio.
A nome di tutti i membri di Simpoesia, siamo lieti di poterci confrontare con persone come il professor Saverio Pascazio, e siamo altrettanto lieti di aver portato un tale esempio in un paesino come Casamassima. Il nostro obiettivo è quello di divulgare la bellezza della conoscenza, e di far arrivare un messaggio d’amore e di speranza a tutti i ragazzi come noi, serbatoi di luce troppo anneriti dalla fuliggine della superficialità, divorati da un tempo che ci vuole tutti uguali. Ci siamo rivolti prima a noi, e adesso a loro, nella speranza che anche in un paese come il nostro, tanto vecchio da renderci acciaccati a diciotto anni, si possa vedere i giovani brillare di diversità.
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